La poesia salverà il mondo?
Intervista breve a Fernanda Pivano all'indomani dell'undici settembre
2001
Gli Stati Uniti dividono: c'è chi li ama, chi li odia.
Che cosa pensa lei dell'America, oggi?
Che è un paese meraviglioso, cascato in questo tranello, e il suo
spirito di corpo però lo salverà.
Nasceranno nuovi scrittori?
Speriamo, perché la situazione è dura, non ci sono nuovi
scrittori perché
Non li lasciano venir fuori, fanno molta fatica. Ormai le nuove proposte
sono basate su una grande ironia, ma la censura non favorisce questo sentimento.
Perché?
Quando mai la gente lascia che la realtà venga interpretata attraverso
l'ironia?
Ma non c'è democrazia in America?
Certo che c'è. O meglio: c'è stata, non so se ce ne sia
in questo momento altrettanta.
Comunque l'ironia fa una critica dalla quale non è facile difendersi.
Lei andrà in America per vedere com'è cambiata?
Non lo so, perché ci sono stata quindici giorni prima dell'attentato.
Non immaginavo
Che potesse succedere una tragedia di questo genere.
Come reagire?
Con la comunicazione, svegliando i poeti perché facciano quello
che devono fare i poeti in questi casi.
E che cosa devono fare?
Sono i poeti che disfano le guerre.
Ma il mondo è in mano ai poeti?
Più di quello che la gente crede. Ma in questo momento i poeti
sono muti.
google ama la poesia?
tutti i paesi in azzurro sono paesi dai quali ci sono state visite al
sito net poetry, ringrazio tutti quanti hanno visitato le mie pagine sperando
che continuino a farlo
Cos'è la poesia
Umberto Saba in un breve saggio del 1911, pubblicato postumo: "Cosa
resta ancora da fare ai poeti", che la poesia onesta è quella
che non dice una sola parola "che non corrisponda perfettamente alla
sua visione". Al contrario è poesia disonesta quella che finge
passioni che non ha, e commette peccati contro lo spirito "al solo
e ben meschino scopo di ottenere una strofa più appariscente, un
verso più clamoroso".
Più d'ogni altro esponente della "Beat Generation" ancora
in vita Ferlinghetti è rimasto convinto che l'arte è forza
dell'idea, religione dell'anima e che l'artista è anche il suo
banditore, che è suo impegno divulgarla, sensibilizzare, educare
ad essa.
Pertanto sia in "Cos'è la poesia" ( "Poesia è
/ notizie dalla frontiera / della coscienza", "Poesia è
religione / religione poesia", "Sia poesia emozione / ritrovata
in emozione", "Ogni poesia una temporanea follia / e l'irreale
è il più realistico", "Dice l'indicibile / Pronuncia
l'impronunciabile / sospiro del cuore", "Una poesia sta in una
pagina sola / ma può riempire un mondo e / sta bene nella tasca
di un cuore", "Poesia è lotta continua / contro silenzio,
esilio inganno", "Lasciate che un nuovo lirismo / salvi il mondo
da sé ") sia in "Sfide per giovani poeti" ( "Siate
poeti, non affaristi ", "Mettete in discussione tutto e tutti
","Date alla vostra poesia ali / per volare sulle cime degli
alberi", "Evitate la provincia, mirate all'universo", "Cercate
di raggiungere l'irraggiungibile", "Resistete molto, obbedite
meno") sia nella narrativa sia nel teatro è sempre possibile
rintracciare la fiducia dell'autore nell'altezza e validità dell'arte,
la sua convinzione di farne un messaggio da diffondere al fine di risolvere
i problemi del mondo.
O forse le poesie sono solo
lettere smarrite...
Leonardo e la poesia
prima la pittura e poi il resto delle arti nelle parole del genio toscano
Del poeta e del pittore
La pittura serve a piú degno senso che la poesia, e fa con piú
verità le figure delle opere di natura che il poeta, e sono molto
piú degne le opere di natura che le parole, che sono opere dell'uomo;
perché tal proporzione è dalle opere degli uomini a quelle
della natura, qual è quella ch'è dall'uomo a Dio. Adunque
è piú degna cosa l'imitar le cose di natura, che sono le
vere similitudini in fatto, che con parole imitare i fatti e le parole
degli uomini. E se tu, poeta, vuoi descrivere le opere di natura colla
tua semplice professione, fingendo siti diversi e forme di varie cose,
tu sei superato dal pittore con infinita proporzione di potenza; ma se
vuoi vestirti delle altrui scienze separate da essa poesia, elle non sono
tue, come astrologia, rettorica, teologia, filosofia, geometria, aritmetica
e simili; tu non sei allora poeta, tu ti trasmuti, e non sei piú
quello di che qui si parla. Or non vedi tu, che se tu vuoi andare alla
natura, tu vi vai con mezzi di scienze fatte d'altrui sopra gli effetti
di natura, ed il pittore per sé senza aiuto di scienza o d'altri
mezzi va immediate alla imitazione di esse opere di natura. Con questa
si muovono gli amanti verso i simulacri della cosa amata a parlare colle
imitate pitture; con questa si muovono i popoli con infervorati voti a
ricercare i simulacri degl'iddii; e non a vedere le opere de' poeti, che
con parole figurino i medesimi iddii. Con questa s'ingannano gli animali:
già vid'io una pittura che ingannava il cane mediante la similitudine
del suo padrone, alla quale esso cane facea grandissima festa; e similmente
ho visto i cani abbaiare, e voler mordere i cani dipinti; ed una scimmia
fare infinite pazzie contro ad un'altra scimmia dipinta. Ho veduto la
rondine volare e posarsi sopra i ferri dipinti che sportano fuori delle
finestre degli edifizi; tutte operazioni del pittore maravigliosissime.
Pittore che disputa col poeta
Qual poeta con parole ti metterà innanzi, o amante, la vera effigie
della tua idea con tanta verità, qual farà il pittore? Quale
sarà quello che ti dimostrerà i siti de' fiumi, boschi,
valli e campagne, dove si rappresentino i tuoi passati piaceri, con piú
verità del pittore? E se tu dici che la pittura è una poesia
muta per sé, se non vi è chi dica o parli per lei quello
che la rappresenta, or non t'avvedi tu che il tuo libro si trova in peggior
grado? perché ancora ch'egli abbia un uomo che parli per lui, non
si vede niente della cosa di che si parla, come si vedrà di quello
che parla per le pitture; le quali pitture, se saranno ben proporzionati
gli atti con i loro accidenti mentali, saranno intese, come se parlassero.
(Trattato della Pittura di Leonardo da Vinci condotto sul Cod. Vaticano
Urbinate 1270)