Poesie al femminile

Io sono folle - Alda Merini

Io sono folle, folle,
folle di amore per te.
Io gemo di tenerezza
perchè sono folle, folle,
perchè ti ho perduto.
Stamane il mattino era sì caldo
che a me dettava questa confusione,
ma io ero malata di tormento
ero malata di tua perdizione.

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Non avessi sperato in te - Alda Merini

Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani è già passato.

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Com’è stato imprevisto il tuo abbandono - Alda Merini

Com’è stato imprevisto il tuo abbandono!
Proprio nel momento in cui io naufragavo
nelle onde del tuo piacere
tu mi hai lasciato
e forse mi hai salvato la vita
ma maledetti coloro che salvano i poeti per
ignoranza
rendendoli creature sconfitte.

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Pudore - Antonia Pozzi

Se qualcuna delle mie parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato-
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.

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Assenza - Antonia Pozzi

Il tuo volto cercai
dietro i cancelli.

Ma s’ancorava in golfo di silenzi
la casa,
s’afflosciavano le tende
tra i loggiati deserti,
morte vele.

Al largo,
a sbocchi d’irreali monti
fuggiva il lago,
onde verdi e grige
su scale ritraendosi
di pietra.

Lenta vagò la barca
sotto l’assorto cielo,
in rosso cerchio
vedemmo crescere alla riva
le azalee, cespi muti.

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Vicenda d'acque - Antonia Pozzi

La mia vita era come una cascata
inarcata nel vuoto;
la mia vita era tutta incoronata
di schiumare e di spruzzi.
Gridava la follia d’inabissarsi
in profondità cieca;
rombava la tortura di donarsi,
in offerta ruggente,
al vorace mistero del silenzio.

Ed ora la mia vita è come un lago
scavato nella roccia;
l’urlo della caduta è solo un vago
mormorio, dal profondo.
Oh, lascia ch’io taccia, infine:
poi che una culla e un’eco
ho trovate nel vuoto e nel silenzio.

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Né mistero né dolore - Anna Achmatova

Né mistero né dolore
né volontà sapiente del destino:
sempre quell'incontrarci ci lasciava
l'impressione di una lotta.

Ed io, indovinato dal mattino
l'attimo del tuo arrivo,
percepivo nei palmi socchiusi
il morso leggero di un tremito.

Con dita arse sgualcivo
la variopinta tovaglia del tavolo...
Capivo fin da allora
quanto è angusta questa terra.

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A molti - Anna Achmatova

Io sono la vostra voce, il calore del vostro fiato,
il riflesso del vostro volto,
i vani palpiti di vane ali...
fa lo stesso, sino alla fine io sto con voi.

Ecco perché amate così cupidi
me, nel mio peccato e nel mio male,
perché affidaste a me ciecamente
il migliore dei vostri figli;
perché nemmeno chiedeste di lui,
mai, e la mia casa vuota per sempre
velaste di fumose lodi.
E dicono: non ci si può fondere più strettamente,
non si può amare più perdutamente...

Come vuole l'ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall'anima,
così io adesso voglio essere scordata.

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Al collo un filo di esili grani - Anna Achmatova

Al collo un filo di esili grani,
celo le mani nel largo manicotto,
gli occhi guardano distratti
e non piangeranno mai più.

Sembra il volto più pallido
per la seta che tende al lilla,
arriva quasi alle sopracciglia
la mia frangetta non ondulata.

E non somiglia ad un volo
questa lenta andatura, quasi avessi
sotto i piedi una zattera
e non i quadretti del parquet.

La bocca bianca è socchiusa,
ineguale il respiro affannato,
e sul mio petto tremano i fiori
dell’incontro che non c’è stato.

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Quelle come me - Alda Merini

Quelle come me regalano sogni,
anche a costo di rimanerne prive...
Quelle come me donano l'Anima,
perché un'anima da sola è come
una goccia d'acqua nel deserto...
Quelle come me tendono la mano
ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio
di cadere a loro volta...
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro...
Quelle come me cercano un senso all'esistere e,
quando lo trovano, tentano d'insegnarlo
a chi sta solo sopravvivendo...
Quelle come me quando amano, amano per sempre...
e quando smettono d'amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono
inermi nelle mani della vita...
Quelle come me inseguono un sogno...
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero...
Quelle come me girano il mondo
alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell'anima...
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo...
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime...
Quelle come me sono quelle cui tu riesci
sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare,
senza chiederti nulla...
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che,
in cambio, non riceveranno altro che briciole...
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza...
Quelle come me passano innosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero...
Quelle come me sono quelle che,
nell'autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto...

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Le mie poesie non cambieranno il mondo - Patrizia Cavalli

Dolcissimo è rimanere
a guardare nell'immobilità
sovrana la bellezza di una parete
dove il filo della luce e la lampada
esistono da sempre
a garantire la loro permanenza.

Montagna di luce ventaglio,
paesaggi paesaggi! come potrò
sciogliere i miei piedi, come
discendere - regina delle rupi
e degli abissi - al passo involontario,
alla mano che apre una porta, alla voce
che chiede dove andrò a mangiare?

*-*-*-*

Lontano dai regni
come è ferma la stanza!
Vieni, respirami vicino,
che io scopra la dolcezza
di molte imperfezioni, qualche dente
in meno qualche ruga in più e il corpo
appena estenuato dalla noncuranza.

E la febbre incapace a consumarsi
si addensa in un gesto sospeso
da ogni compimento. E qualche volta
ricevo visite.

*-*-*-*

Qualcuno mi ha detto
che certo le mie poesie
non cambieranno il mondo.

Io rispondo che certo si
le mie poesie
non cambieranno il mondo.

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"Verrà la vita e avrà i tuoi occhi" - Ockayovà Jarmila

"Vorrei essere un sassolino nel letto di un fiume.
Un sassolino bello
rotondo, senza spigoli, levigato dalle correnti.
E poi, da sassolino, vorrei
mi trovasse un bimbo.
Mi stringerebbe nel pugno e mi riporrebbe in tasca
considerandomi speciale.
Sì, mi piacerebbe essere un sassolino nelle tasche
di un bambino che per niente al mondo mi scambierebbe con qualcos'altro"

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Albero Azzurro - Joumana Haddad

foto di joumana haddad

Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
il silenzio diventa frutto
e il sonno tempesta
si socchiudono porte proibite
e l’acqua impara a soffrire.

Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e si spande
a volte marea insolente
onda che corre senza fine
nettare che cola goccia a goccia
nettare più ardente che un tormento
inizio che non si compie mai.

Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato
tenera come la vite che matura il sole
molteplice mi arrendo
finché nasca l’albero del tuo amore

Tanto alto e ribelle
Tanto alto e tanto mio
Freccia che ritorna all’arco
Palma azzurra piantata nelle mie nuvole
Cielo crescente che niente fermerà.

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Impresso nella memoria - Wislawa Szymborska

immagine rondini

Si amarono tra i noccioli
sotto soli di rugiada,
raccolsero nei capelli,
foglie e terra bagnata.

Cuore della rondine,
abbi pietà di loro.

In ginocchio sulla riva,
pettinarono le foglie,
e i pesci si accostavano
lucenti nelle scaglie.

Cuore della rondine,
abbi pietà di loro.

I riflessi degli alberi _
fumo sull'onda minuta.
Rondine, fa' che da loro mai
sia dimenticato.

Rondine, spina di nube,
ancora dell'aria,
Icaro perfezionato,
frac asceso in cielo,

rondine calligrafa,
lancetta senza minuti,
primo gotico pennuto,
strabismo nell'alto dei cieli,

rondine, silenzio acuto,
lutto festante,
aureola degli amanti,
abbi pietà di loro.

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Ultimo brindisi - Anna Achmatova

immmagine occhi e mani intrecciate

Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all'inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi, ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.

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La stazione - Wislawa Szymborska

immagine donna in stazione

Il mio arrivo nella città di N.
è avvenuto puntualmente.

Eri stato avvertito
con una lettera non spedita.

Hai fatto in tempo a non venire
all’ora prevista.

Il treno è arrivato sul terzo binario.
E’ scesa molta gente.

L’assenza della mia persona
si avviava verso l’uscita tra la folla.

Alcune donne mi hanno sostituito
frettolosamente
in quella fretta.

A una è corso incontro
qualcuno che non conoscevo,
ma lei lo ha riconosciuto
immediatamente.

Si sono scambiati
un bacio non nostro,
intanto si è perduta
una valigia non mia.

La stazione della città di N.
ha superato bene la prova
di esistenza oggettiva.

L’insieme restava al suo posto.
I particolari si muovevano
sui binari designati.

E’ avvenuto perfino
l’incontro fissato.

Fuori dalla portata
della nostra presenza.

Nel paradiso perduto
della probabilità.

Altrove.
Altrove.
Come risuonano queste piccole parole.

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