Momenti di un'estate - Fernando Pessoa

Momenti di un'estate I

Il cielo è blu, e gaia l’erba verde.
I miei occhi tristi blandiscono l’estraneo scenario.

Oh, potesse il mio cuore prendervi parte
e non sentire la dolorosa sensazione della vita che fugge!

Non ho dimora, né ore che mi preservino dal dolore.
Dolci brezze, accorrete alla mia mente!

Grande fiume, così calmo e vero,
insegnami ad andare incontro alla vita come te!

Io non ho tregue, i miei fiori sono appassiti.
Cos’era quel cercare che la mia volontà ha eluso?

Non m’importa neppure ciò che desidero.
Il mio cuore è ricco e il mio amore povero.

Oh, giorno dorato, penetra in me
e irradia la mia anima con la gioiosa luce del sole!

Lascia che io sia soltanto una finestra
attraverso cui tu passi con un chiaro, tiepido non-dolore.

Svengo e tremo nel sentire avvicinarsi la vita.
O fiume che scorri, dov’è la mia casa?

O liete ore che i prati consumano,
fresche piogge estive! O mia disperazione!

O felici orizzonti! O allegre colline!
Quale dolore imprigionano i miei struggenti desideri?

Cosa c’è tra me e me stesso?
Che cosa avrebbe dovuto essere perché così non fosse?

La mia vita non-dolore sarà
che una spiaggia solitaria colpita dal mare!

Quale fato, quale potere dell’oscura disperazione
fa sentire ogni ora allegra come se non lo fosse?

Oh, per un po’ di riposo! Dammi una dimora,
una speranza, un nido per non smarrirmi!

In qualche luogo nella vita deve pur esserci
qualcosa che non sia lotta ad aspettarmi.

Guidami fin lì, o giorno felice!
Lascia che il mio cuore sopporti la tua dipartita!

Sveglia in me le speranze almeno, anche se false.
Il mio spirito cerca a tentoni le mura di una prigione.

Lieve mormorio di ruscelli, dolce sposa dell’estate –
perché ho fatto di sogni la mia unica vita?

Momenti di un'estate II

Il sole splende. I passeri volano.
Il sentiero delinea l'erba.

Cammino lungo i prati,
lontano dagli affanni e dalle gesta.

Qui ora non c'è speranza,
nulla da cercare nè da temere.

Niente: il cielo e la terra verde;
una vaga meraviglia del perchè si nasce.

Questo e nient'altro, questo e la mia anima e,
sopra, il cielo, questo tutto di niente.

Sono di nuovo il bambino che ero,
non sento dolore più dell'erba.

Vivo una vita libera dal domani
e dimentico la lotta e il dolore.

Quali erano la forma della paura e della speranza?
Le viti mostrano i loro grappoli lungo il pendio della collina.

Quest'ora reale non vivrà in eterno,
eppure durerà poichè io vivo.

Così le radure e il blu del cielo
in vaghe ombre dell'anima penetrino il mio cuore,

finchè non diverrò quel qualcosa di esteriore che non ha casa;
un sospiro, un'ala,

una parte indefinita dell'ora,
estraneo allo sforzo di essere di più.

Fioche voci che nascono dal giorno,
stridono e sussurrano vicino e lontano.

Fate di me una parte di ciò che voi siete,
strappatemi il cuore, gettatelo lontano!

La mia anima sia polvere lanciata in aria
all'allegria dei venti, alla coppa del mare!

Lì smarrito e confuso, fatto non di me,
non più fisso come un'ombra perduta.

Quest'ora passerà come ogni cosa che conosco;
eppure, mentre scorreva, fresca era la mia fronte,

le mie palpebre si chiudevano in una pace finale,
non ero oppresso dalla morsa del pensare.

Così lasciatemi riposare in questo momento e credere
che il lato migliore della vita sia molto simile al sognare.

Questa calda ora è di una durata molto vaga,
poichè la vedo con occhi poco chiari,

in un cupo abbandono
vivo sul bordo della curva del mio pensiero,

e questo pensiero è ora un filo d'erba
che non conosce neppure il passaggio delle ore.

Momenti di un estate III

Un vento dolce si è levato
in questo giorno caldo.
Siano perdonati alla mia anima
i suoi sogni! Oh, lasciatemi pregare

che questa fresca ora
resti unita alla memoria
e possa anni dopo
rivivere in me!

E' ben poco, lo so,
ma è la felicità,
e sono poche le ore
che possiamo realmente benedire.

Sono ore come questa, libere
dall'appartenere al pensare,
quando non abbiamo nulla a cui badare
salvo la brezza che è niente.

Quest'ora, dunque, viva
nella mia memoria,
e possa rivivere ancora
ogni volta che vedrò

il mio cuore farsi greve e ardente,
e i miei pensieri vicini e recenti.
O dolce brezza, soffia sul mio pensiero!
O serenità, sfiora il mio destino!

Fernando Pessoa