L'uomo che disegnava cavalli
Seduto sul letto il piede morto e gonfio penzoloni, il volto gonfiato dai
farmaci, con mano tremante, ossessiva disegnava cavalli, le pareti della
stanza sono completamente tappezzate, dei suoi disegni. Un tempo aveva gambe
e braccia d'acciaio, giganteschi cavalli trainavano carri e aratri e il
sudore e la terra e il vento e l'acqua dominava... non ci siamo mai parlati...
mai capiti... ora solo un corpo in un letto che attende...
quanti sbagli, nessuna colpa, padre... forse ho pagato un prezzo troppo
alto l'esserti figlio cosi diverso...
di quanto dolore siamo capaci, lo so ... di quanto amore non so…